Le recensioni di alessandro

 

 

PAOLO FRESU DEVIL QUARTET | 21 SETTEMBRE 2020

 

Il grande jazz è tornato a Sanremo.
Il 28 Agosto, grazie all’organizzazione della Dem’Art e da Unogas, la “Città della musica” ha offerto, nel magnifico contesto di villa Ormond, l’energia di Paolo Fresu e del suo Devil Quartet.
Un evento generoso ed importante che ha voluto risaltare la grande importanza dell’arte e della cultura, fortemente penalizzate da questo periodo di emergenza sanitaria, nel tessuto sociale, offrendo gratuitamente una delle formazioni più importanti e longeve del jazz europeo.

 

Tra il pubblico, i musicisti, gli organizzatori c’era una atmosfera del tutto particolare. Si respirava la gioia di socializzare, di percepire le vibrazioni degli strumenti dal vivo e non a distanza, di ritornare sul palco dopo il difficile periodo del lockdown, di esorcizzare le paure ed i dubbi su come sarebbe stata quest’estate.

 

La magia poetica e del suono “unico” di Fresu, la chitarra raffinata e graffiante di Bebo Ferra, il poderoso contrabbasso di Paolino Della Porta, uno dei più importanti contrabbassisti dello scenario jazzistico europeo e lo straordinario Stefano Bagnoli alla batteria, eclettico cuore pulsante e meraviglioso interprete, hanno abbracciato e coinvolto il folto pubblico accorso presentando gran parte del loro ultimo lavoro ‘Carpe Diem’.

 

Il concerto è stato aperto da una delicata “E se domani” chiaro omaggio alla Città dei Fiori ed al suo festival dove, nel lontano 1964, questo stesso brano fu proposto da Fausto Cigliano e da Gene Pitney.

Le composizioni proposte, a firma di tutti e quattro i musicisti del gruppo, hanno denotato grande coesione e coerenza all’interno del progetto unitamente ad un ritorno alle sonorità classiche, calde ed avvolgenti.

La cifra stilistica è apparsa spumeggiante, fresca, aperta alle contaminazioni e alle novità con spunti di grande lirismo e formidabile tecnica strumentale.

 

Di grande emozione e dolcezza il brano “Giulio Lipano” composto da Stefano Bagnoli all’amico musicista e compositore prematuramente scomparso, ricordato dallo stesso Fresu con grande emozione.

Di notevole bellezza anche la ballad composta da Paolino Della Porta “Lines” e le splendide “Carpe diem” a firma di Bebo Ferra e

 

“Human” scritto da Paolo Fresu per l’omonimo spettacolo di Lella Costa sul difficile tema dei migranti.

 

Il Devil Quartet è un progetto che esiste ormai da tantissimi anni ed è costituito da amici oltre che da fantastici professionisti che sanno trasportare sul palcoscenico divertimento, complicità, entusiasmo. Alternano le loro composizioni a standard, a brani delle cultura popolare. Si immergono talmente tanto e con tanta sinergia nella musica che ogni sfumatura e ogni sonorità diviene personale e facilmente riconoscibile.

 

E’ davvero una musica totale quella proposta, una musica senza confini e senza tempo, dove regna sovrana la fantasia, l’imprevedibilità dei fraseggi e l’incanto dei suoni.

Questa energia ha affascinato e coinvolto il pubblico presente trascinandolo nel caleidoscopico e poetico mondo del jazz e delle sue innumerevoli contaminazioni.

 

"... over all, I think the main thing a musician would like to do is give a picture to the listener of the many wonderful things that he knows of and senses in the universe. . .

That’s what I would like to do. I think that’s one of the greatest things you can do in life and we all try to do it in some way. The musician’s is through his music"

 John Coltrane